E' un robot umanoide pensato per socializzare: si chiama ARI, è alto come una persona ed è arrivato da Barcellona dal Polo Ferrari di Povo al Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento, dove verrà programmato per svolgere principalmente mansioni di assistenza agli anziani nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale. Ma come verrà accolto dalle persone con cui si relazionerà? Saprà farsi accettare? Una prima risposta potrà arrivare dagli esiti dello studio in corso sulla sua capacità di interazione. Il progetto europeo SPRING punta proprio sui “robot sociali” per dare una mano in contesti sanitari e di assistenza, quindi ospedale e case di riposo. Questi robot, come ARI, sono programmati per sviluppare capacità avanzate di dialogo e di analisi di dati multi-modali, come audio e video, e per essere utilizzabili devono essere in grado di interagire in modo quanto più naturale possibile con più persone simultaneamente.
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