Il Pil trentino nel 2020 cala del 9,8%. Una percentuale superiore a quella nazionale, che è del -8,9%. A pesare sul dato negativo è in particolare la crisi che ha colpito il settore turistico, settore che incide fortemente sull’economia trentina e che ha subito pesantemente i contraccolpi dovuti alla chiusura delle attività e alle restrizioni sugli spostamenti tra regioni e Stati. Sono alcuni dei dati che emergono dalla stima anticipata del Pil elaborata dall’Istituto di statistica della Provincia di Trento (ISPAT). Colpita anche la spesa delle famiglie, con l’emergenza sanitaria che ha modificato in modo significativo i comportamenti di consumo, con la riduzione degli acquisti di beni durevoli e quelli di servizi. L'incertezza ha condizionato negativamente la propensione ad investire. A livello nazionale la flessione degli investimenti è stata pari all’8,7%, mentre “relativamente meno severa viene stimata la caduta degli investimenti in Trentino grazie alle misure pubbliche locali” sottolinea l’Ispat. Gli investimenti fissi lordi si stima siano calati del 5,9% nel 2020 in Trentino. A evitare un crollo più severo, il fatto che nel 2020 i contributi agli investimenti alle imprese sono cresciuti del 19,4% e gli investimenti fissi lordi della pubblica amministrazione in Trentino sono aumentati del 4,7%. Cresce il tasso di disoccupazione, passato in Trentino dal 5% al 5,3% tra 2019 e 2020, mentre il numero di occupati è calato dell’1,4%, dati che, però, risultano influenzati da misure pubbliche quali la cassa integrazione guadagni e il blocco dei licenziamenti.
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