I cambiamenti climatici che impatto hanno sulla vita dei caprioli e sulla loro distribuzione in Trentino e che ruolo gioca la memoria in questi animali nella ricerca di cibo? Sono alcune delle domande a cui rispondo due ricerche condotte dalla Fondazione Edmund Mach e pubblicate sulle riviste scientifiche internazionali "Scientific Reports" e "Pnas". Da una prima ricerca emerge che con i cambiamenti climatici, i caprioli del Trentino salgono più in quota. Lo studio, che ha riguardato il Parco Adamello Brenta e zone circostanti nelle valli Rendena e Giudicarie, ha dimostrato che il limite delle coperture nevose tra 50 anni del 2070 si troverà a quote maggiori in futuro. Il capriolo, non adatto a spostarsi e ad alimentarsi nella neve profonda, potrebbe dunque in futuro occupare in modo stabile versanti ad altitudini maggiori delle attuali, probabilmente non migrando più tra siti stagionali invernali ed estivi. Una seconda ricerca condotta nei boschi della valle di Cembra ha chiarito i processi cognitivi che stanno alla base alle decisioni relative alla ricerca di nutrimento negli ungulati, e ha dimostrato che i caprioli cercano nutrimento in base al ricordo di esperienze passate.
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